In caso vi siate mai domandati quali ragioni vi portano a ricordare dove avete parcheggiato la macchina poco prima e a dimenticarne l’ubicazione il giorno seguente, la risposta risiede nelle particolari funzioni svolte dall’area del cervello nota come ippocampo e responsabile della produzioni di nuovi neuroni utili tanto al corretto funzionamento del “gps” presente nel nostro cervello, tanto alla memoria a breve termine.
Se fino ad ora si è riusciti ad individuare le modalità attraverso le quali procede la neurogenesi dell’ippocampo, ma non le sue ragioni intrinseche, una scoperta condotta da un team di ricercatori di Pozzuoli chiarisce un altro tassello dell’arcano, svelando la natura del gene responsabile del processo.
Uno studio condotto dall’Istituto Telethon di Pozzuoli ha infatti mostrato come il gene Coup-Tfi si ponga alla stregua di una sorta di custode del gps cerebrale, andando a consentire la corretta localizzazione del nostro organismo all’interno della realtà spaziale circostante e controllando il funzionamento dell’ippocampo, che risulterà più o meno sviluppato ed efficiente proprio sulla base dell’attività svolta dal gene.
Oltre a svelare la natura di un fenomeno tanto comune, quanto complesso, lo studio pubblicato su Cerebral Cortex apre la strada a numerose implicazioni mediche rivolte alla cura delle principali patologie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer, che trovano proprio nella perdita della memoria e nella ridotta funzionalità di Coup-Tfi la loro radice profonda.
La possibilità di monitorare e controllare l’attività del gene potrebbe infatti consentire, in linea teorica, il proseguimento della neurogenesi nel giro dentato dell’ippocampo oltre il suo termine e permettere così, persino ai soggetti in età avanzata o affetti da problematiche cerebrali, di ricordare dove avevano parcheggiato la macchina poco prima, per poi rimuovere l’informazione inutile il giorno successivo.
Fonte: Emerge il Futuro