Per quanto venga ormai percepita alla stregua di una sorta di creatura aliena, sempre pronta ad interferire nelle vite dei comuni cittadini e a fissare regole inderogabili, l’Unione Europea è stata istituita anche per fare in modo che la salute dei cittadini europei venga tutelata il più possibile di fronte ad abusi industriali e produttivi che potrebbero alla lunga riverberarsi sullo stato complessivo dell’Unione, tanto in termini sanitari, quanto di gestione dell’ambiente condiviso.
Accade così che, all’indomani di una nuova serie di studi che ha mostrato i danni molecolari e metabolici prodotti dallo smog sul corpo umano e all’indomani di un’emergenza ormai fuori controllo in molte regioni italiane (a Cuneo i valori hanno superato di sei volte la soglia consentita), la UE metta in moto al sua proverbiale scure punitiva, pronta ad abbattersi sul nostro Paese per l’infrazione dei parametri che ha condotto allo scempio ambientale in atto sulla Penisola.
Una direttiva europea del 2008, approvata e condivisa da tutti gli stati membri, impone infatti che alla presenza eccessiva di polveri sottili nell’aria si accompagni un ben preciso piano di intervento, rivolto a chiarire come i singoli stati intendono intervenire in modo concreto per abbattere lo smog e come le disposizioni territoriali intendano quantomeno limitare l’emergenza nel corso delle sue fasi di picco massimo.
Dato che del suddetto piano non vi è alcuna traccia nei rapporti presentati dall’Italia alla UE e dato che la maggior parte degli amministratori locali si è girata dall’altra parte per non vedere la cappa di smog che avvolgeva le nostre città, pare dunque che ci toccherà metterci rapidamente in moto per evitare che il monito lanciato nella giornata di ieri non si accompagni ad una multa milionaria che aggiungerebbe a proverbiale beffa al danno auto-inflitto.
A fronte di stime che parlano di un numero di decessi provocati dallo smog pari a 70mila unità su base annua in Europa, occorrerà dunque che il Ministro dell’Ambiente dia il “la” a quel celeberrimo piano rivolto alla riduzione di polveri sottili che è rimasto a più riprese nel cassetto, in compagnia di tutti quegli avvenimenti partoriti dalla UE e spesso percepiti alla stregua di un’indebita ingerenza nella vita dei cittadini comunitari.
Fonte: Emerge il Futuro