In base alla più comune delle esperienze, la rottura dei capillari o la presenza di patologie più gravi possono produrre il sanguinamento di alcuni orifizi, ma, fatta eccezione per la nutrita letteratura mistica o horror, nelle cronache non vi è traccia di un essere umano che sanguini dagli occhi in assenza di un trauma specifico e temporaneo.
Sospesa tra il mistero medico e la possibilità che la vicenda rappresenti una colossale svista, la storia di Marnie Rae Harvey sta gettando nel dubbio le più comuni certezze in ambito scientifico, dato che i medici curanti della ragazza riferiscono di continui sanguinamenti prodotti da tutti gli orifizi dell’adolescente inglese, occhi ed orecchie logicamente inclusi.
Secondo quanto riportato dalla Bbc, la 17enne londinese si troverebbe infatti a soffrire di piccole emorragie prodotte a partire dagli occhi e dalle orecchie, che avrebbero spinto la giovane a sottoporsi ad ogni sorta di indagine clinica possibile, senza che per altro nessuno riuscisse davvero nell’intento di denotare il fenomeno attraverso una diagnosi certa.
Iniziata con tracce di sangue riscontrate a seguito di episodi di tosse, i sanguinamenti di Marnie hanno subito fatto pensare ad una possibile lacerazione del cavo orale o alla presenza di una patologia oncologica localizzata ai polmoni, ma l’assenza di alcun riscontro in merito ha subito allontanato l’eventualità.
Purtroppo, alla notizia di non trovarsi “malata”, è venuto a corrispondere un aggravamento continuo del quadro sintomatologico e gli episodi, inizialmente limitati al cavo orale, si sono trasferiti all’ambito dei bulbi oculari e delle orecchie, portando i medici a ritenere che la ragazza possa soffrire di una qualche disfunzione al sistema immunitario, ancora misteriosa, almeno quanto quello strano fenomeno che contraddice le più basilari esperienze umane in ambito di sanguinamenti continui.
Fonte: Emerge il Futuro