Esattamente come gli antichi Greci tendevano a mettere in relazione la bellezza con la bontà, una società contemporanea ossessionata dalla longevità ha posto in correlazione la felicità con l’aspettativa di vita, mostrando a più riprese come una condizione di stress e infelicità minasse non solo la qualità della vita, ma la sua durata in modo diretto.
Il paradigma vigente ha tuttavia subito uno scossone durante i giorni scorsi, quando uno studio congiunto condotto dai ricercatori di Oxford e dell’Università New South Wales ha smentito il binomio del secolo, mostrando come non vi sia alcun nesso diretto tra infelicità e fattori in grado di condurre in direzione di una morte prematura.
I ricercatori hanno sottoposto ad un lungo test un campione statistico di 719.671 donne di età media pari a 55 anni, le cui condizioni di stress e di presunta felicità sono state monitorate, attraverso appositi questionari, lungo l’arco di tempo compreso tra il 1996 e il 2001.
Nel corso del test, un discreto numero di soggetti sono venuti a mancare, circa il 4%, ma i medici non hanno riscontrato nessuna correlazione tra i decessi improvvisi e il livello di felicità raggiunto dalle donne durante il corso della loro vita, andando così a sfatare il mito secondo il quale le persone più stressate e frustrate sarebbe facili prede di patologie in grado di inficiare la loro aspettativa di vita.
Se un legame tra infelicità e morte prematura esiste, secondo gli autori dello studio, la sua radice andrebbe ricercata nel fatto che le persone infelici tendano spesso a cercare rifugio nell’alcool, nel fumo e in cattive abitudini alimentari, il che spiegherebbe la ragione di una minor aspettativa di vita, non ascrivibile tuttavia in modo diretto a cause legate ad ormoni e neurotrasmettitori.
Lo studio pubblicato su The Lancet offre quindi una nuova immagine di un mondo in cui essere felici e longevi pare quasi diventato un obbligo sociale e in cui le due cose devono andare a braccetto, quasi come la bellezza e la bontà si accompagnavano nei miti dell’antica Grecia.
Fonte: Emerge il Futuro