Anche se inizialmente localizzati in un singolo organo, i tumori riescono a lasciare un’impercettibile traccia in tutto l’organismo e la possibilità di rilevare la malattia quando si trova ancora confinata in uno stadio asintomatico comporta un aumento delle speranze di guarigione direttamente proporzionale al tempismo con cui viene effettuata la diagnosi.
Dato che radiografie, ecografie e biopsie appaiono oggi un limite troppo angusto alla volontà della ricerca medica di abbattere le tempistiche diagnostiche, alcuni ricercatori facenti capo all’Università di Los Angeles hanno messo a punto un apposito test della saliva che consente di rilevare tracce tumorali in modo rapido e decisamente poco invasivo.
Ideato dal dottor David Wong, il test della saliva americano si basa sul principio della biopsia liquida che permette di scomporre le tracce organiche presenti in un dato fluido corporeo e di selezionare eventuali anomalie al fine di svolgere una ricerca più dettagliata sulla tipologia di mutazione genetica riscontrata in fase di prelievo.
Attualmente disponibile solo per forme di cancro localizzate ai polmoni, la nuova biopsia liquida ha rilevato un coefficiente di efficacia pari al 100% nell’individuare la presenza della malattia e sarà ora oggetto di una sperimentazione più ampia, condotta in Cina, dai cui esiti dipende il lasciapassare verso il definitivo sdoganamento commerciale.
A differenza delle comuni metodologie diagnostiche in uso, il rivoluzionario test californiano può venire tranquillamente effettuato in modalità fai-da-te, senza che gli esiti dell’esame risultino compromessi, data la semplicità di utilizzo e la possibilità di leggere in modo chiaro e univoco quegli esiti dai quali dipendono le speranze di sopravvivenza del paziente, sempre più alle prese con esigenze legate alla necessità di vincere il male giocando d’anticipo.
Fonte: Emerge il Futuro