Complici gli incidenti domestici, le patologie improvvise e quel pizzico di ipocondria di massa che pare ormai divenuto il collante sociale di una nazione sempre più fragile, le strutture di pronto soccorso risultano sempre più intasate e i servizi sanitari d’emergenza sempre più inaccessibili agli occhi di coloro che si trovano di punto in bianco ad aver bisogno dell’intervento di un medico.
Dato che la parola d’ordine del nuovo corso sanitario è rappresentata da quella accessibilità semplificata che si è sempre posta alla stregua di un miraggio, la recentissima rivoluzione in atto porterà entro breve alla piena disponibilità di un medico per 16 ore al giorno, fine settimana e giorni festivi logicamente inclusi.
L’approvazione di un atto congiunto tra Regioni e Governo ha infatti portato alla genesi di un nuovo scenario in cui alla normale turnazione del personale sanitario si accompagna l’obbligo di garantire presidi medici locali dalle 8 alle 24 di qualunque giorno, di modo che un cittadino bisognoso di assistenza non si trovi costretto a correre al pronto soccorso o ad attendere per ore che il suo numero fortunato venga estratto dagli infermieri di turno.
Nelle ore notturne sarà invece attivo il servizio legato al 118 e sarà dunque possibile continuare a ricevere assistenza medica da parte di personale qualificato, anche se non direttamente dal proprio medico di famiglia.
Ideata per snellire le trafile burocratiche e per migliorare quel sistema di turnazione lavorativa recentemente rivisto dall’abolizione delle maratone negli ospedali, la piccola rivoluzione farà senz’altro al gioia di chi si trova a soffrire di un’emergenza sanitaria imprevista e di tutti quegli ipocondriaci che credono di aver contratto di punto in bianco chissà quale oscura patologia.
Fonte: Emerge il Futuro