Per quanto l’alimentazione e alcune componenti di tipo genetico rappresentino le due cause principali alla base dei rialzi relativi alla pressione sanguigna, non vi è dubbio alcuno che nel processo intervenga anche una componente di origine psico-somatica e che una vita condotta all’insegna dello stress e dell’apprensione non rappresenti un toccasana per la salute della nostra pressione, mentre l’ormai dimenticata capacità di rilassarci potrebbe condurre, per contro, ad un rilascio di quelle tensioni che si riverberano inevitabilmente sulla tenuta del nostro apparato cardiovascolare.
Pur non essendo risolutive della problematica in senso assoluto, tutte quelle discipline e quelle tecniche finalizzate al recupero dell’armonia tra mente e corpo, yoga in primis, rappresentano dunque un’ottima opzione terapeutica per tutti quei soggetti in cui l’ipertensione non risulta patologicamente rilevante ed è causata da un carico eccessivo di tensioni.
A conferma del potere anti-ipertensivo dello yoga è giunto in questi giorni un ampio studio condotto in India che ha mostrato come la pratica dell’attività riesca ad abbassare sensibilmente i valori legati alla pressione sanguigna e ad impedire che la condizione d’allarme definita come sindrome da pre-ipertensione sfoci in una condizione patologica vera e propria.
Un gruppo di ricercatori facenti capo al Sir Gangaram Hospital di Delhi ha infatti analizzato nel dettaglio l’impatto della pratica meditativa definita come Hatha yoga su un gruppo di pazienti in condizione di pre-ipertensione e mostrato come l’inclusione dell’attività nel novero delle cure rivolte alla problematica portasse in dote un ulteriore lieve abbassamento dei valori sistolici e arteriosi.
In sostanza, i medici indiani hanno suddiviso il campione statistico presente al test in due gruppi, al primo dei quali veniva prescritta un’apposita dieta rivolta ad abbassare la pressione, mente il secondo abbinava il medesimo regime alimentare ad una pratica di Hatha yoga protratta per tre mesi.
Come preannunciato, al termine del test, il secondo gruppo vantava ulteriori abbassamenti della pressione rispetto al gruppo che non aveva praticato yoga e mostrava così la capacità da parte della disciplina di porsi alla stregua di un supporto terapeutico per l’ipertensione, andando ad agire su quella componente di tipo psico-somatico che gioca un ruolo di rilievo sulla tenuta e sulla salvaguardia del nostro sistema cardiovascolare, a prescindere da fattori genetici e stili alimentari scorretti.
Fonte: Emerge il Futuro